Sulla base della ricca e inedita documentazione conservata nell’Archivio privato di Giulio Andreotti, Luciano Monzali delinea un’analisi dettagliata e approfondita delle relazioni fra Italia e Austria nel corso degli anni Settanta e Ottanta e getta nuova luce su aspetti poco noti delle vicende politiche dell’Alto Adige-Sudtirolo.
Giulio Andreotti, allievo e collaboratore di Alcide De Gasperi, fu uno dei politici italiani che dedicò maggiore attenzione al problema dei rapporti con l’Austria e alle vicende del Trentino e dell’Alto Adige-Sudtirolo. Da De Gasperi Andreotti trasse la convinzione che la via del negoziato pacifico con l’Austria e con i Sudtirolesi e la ricerca di un compromesso con la Südtiroler Volkspartei fossero il modo migliore per affrontare e risolvere la vertenza altoatesina, e nel corso della sua lunga attività politica e governativa si dimostrò un costante e convinto fautore del dialogo con la minoranza di lingua tedesca.
Uno degli scopi di questo volume consiste nel tentativo di correggere l’unilateralità sin qui dominante nella trattazione della storia dell’autonomia altoatesina. La storiografia e la pubblicistica austriaca, tedesca e tirolese hanno spesso fornito una visione distorta e ideologizzata delle vicende politiche della regione, studiandole senza tenere sufficiente conto della prospettiva e delle fonti italiane.
Purtroppo, anche la storiografia italiana, almeno fino a poco tempo fa, non ha contribuito a migliorare di molto lo stato di cose. Questo studio intende controbilanciare tale parzialità, coinvolgendo il punto di vista italiano nell’esposizione più equilibrata della storia delle relazioni italo-austriache e delle vicende del Sudtirolo. L’autonomia dell’Alto Adige, ritiene l’autore, può anche essere letta come la buona risposta, data dalla classe dirigente del Paese, al movimento secessionista e terrorista tirolese.
Dall’introduzione di Gabriele Di Luca