Milano in poesia.
Un epitaffio di Milano, molto dolente, perfino sconsolato, ma anche esattamente il contrario, un inno alla gioia di vivere, di stare dentro una città ormai abitata da creature mostruose.
“Da questa punta di iceberg di un’opera ingente, quasi tutta ancora da scoprire, emerge un’antiretorica senza pause. Somalvico fa il verso all’idea scontata di poesia. È sempre ironico, anche quando dice la tristezza e pure l’angoscia. Il suo in fondo è un epitaffio di Milano, molto dolente, perfino sconsolato, ma è anche esattamente il contrario, un inno alla gioia di vivere, di stare dentro una città ormai abitata da creature mostruose, rumori insopportabili, inciviltà palpabili. Lui si ritira, quasi a ridicolizzare se stesso, non gonfia i polmoni, non sparge semi di saggezza, non imbonisce il lettore. Perciò mi piace e sto subito dalla sua parte.”
Pier Aldo Rovatti