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Volontariato per la salute mentale: perché e come

 

Volontariato per la salute mentale: perché e come
Giornata di riflessione e confronto

Bolzano 16 novembre 2013
ore 9:00 -18:00
Centro Pastorale
piazza Duomo 2
Bolzano


Convegno di riflessione e confronto per i 20 anni dell’attività di volontariato per la salute mentale dell’associazione “Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns”

“Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns” è un’associazione multiculturale di volontariato, nata con lo scopo di promuovere la salute mentale, costruendo percorsi di accoglienza, solidarietà, condivisione con persone che vivono la sofferenza psichica, l’isolamento sociale, la solitudine, lo stigma della malattia. Anche per noi in questi vent’anni le persone con disturbo mentale, che qui erano ancora considerate al di fuori della storia, sono entrate nelle relazioni, nel contratto sociale.
Anche per noi “è arrivata la persona, non il malato”. Fin dal 1993 sono iniziati gli incontri con gruppi di persone seguite dal Servizio Psichiatrico di Bolzano e i volontari e le volontarie che avevano frequentato un corso di formazione offerto dalla Caritas per rispondere all’appello della Conferenza Episcopale del Triveneto: “La sofferenza psichica ci interpella: che fare?”. La formazione del volontariato era stata pensata per rispondere al bisogno delle persone seguite dal Servizio Psichiatrico di Bolzano di trovare occasioni d’incontro per uscire dall’isolamento, dallo stigma e dalla solitudine. Questo tipo di volontariato non aveva una funzione “assistenziale” o di “supporto” o “supplenza” alle attività terapeutico-riabilitative del Servizio Psichiatrico, ma si proponeva invece di coinvolgere e “aprire la città” a esperienze di accoglienza, incontro, solidarietà con la sofferenza psichica, per una nuova cultura della comunicazione interpersonale e di gruppo.
Questa proposta si ispirava all’esperienza e agli studi di Franco Basaglia nei quali tra l’altro si afferma che: “Non c’è apertura dei manicomi, senza apertura della città”. “Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns” oggi può contare su circa 30 volontari/volontarie stabili e molti altri collaboratori esterni e più di un centinaio di partecipanti alle iniziative (nel 2012 sono state effettuate complessivamente oltre 11.000 ore di volontariato con i partecipanti alle varie attività).
La Provincia Autonoma di Bolzano, rilevando la valenza positiva dell’esperienza de “Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns”, ha ripreso, inserito ed esteso a tutto il territorio provinciale, con la Delibera del Presidente della Giunta Provinciale Nr. 711 del 4 marzo 1996 relativa a “Una moderna rete terapeutico-assistenziale per malati psichici” l’attività dell’associazione, chiamandola “Punti di Incontro per malati psichici”. Si sono sviluppati, con modalità diverse di gestione e di formazione dei volontari, numerosi punti d’incontro in tutto il territorio provinciale, affiancati dallo sviluppo di ulteriori servizi socio-riabilitativi gestiti direttamente dal Servizio Psichiatrico o dalle Comunità Comprensoriali o – per Bolzano – dall’Azienda Servizi Sociali.
A vent’anni di distanza “Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns” propone una giornata di riflessione sul tema “Volontariato per la salute mentale: perché e come” a cui seguiranno nel corso del 2014 una serie di incontri per la formazione di volontariato per la salute mentale, inteso come “scuola di cittadinanza attiva e solidale”. Il convegno ed gli incontri si rivolgono quindi a cittadini e cittadine, giovani, studenti delle scuole superiori, delle scuole per le professioni sociali e dell’università, insegnanti, operatori sociali, pensionati, membri di associazioni e persone impegnate nelle attività sociali e nelle diverse forme di servizio civile o disponibili ad un impegno di cittadinanza attiva. Nel mondo contemporaneo emerge in misura sempre crescente il bisogno di persone capaci di promuovere la salute mentale, comprendere i segnali della sofferenza mentale e favorire lo sviluppo di relazioni, operando nel concreto per facilitare l’inclusione sociale. Ma per tutto questo sono necessarie una profonda sensibilità, la disponibilità a mettere in discussione anche le proprie sicurezze e a stupirsi, un’attenta riflessione sulle problematiche sociali e culturali, conoscenza e informazione, esperienze sul campo, ma soprattutto la voglia di sperimentare e sperimentarsi in ambienti e in nuove relazioni, fatte di accoglienza e rispetto. Come diceva don Gallo “«Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri».


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