Presenmtazione della nuova traduzione
Traduzione dal tedesco di Donatella Trevisan
Postfazione di Helena Janeczek
2018, 110 pp., Euro 12,00, ISBN 978-88-7223-328-3
È la mia gioia che incute paura e spavento, è la mia paura che esulta nel terrore, che trema di gioia. È ciò che deve dare ascolto e non può obbedire, che mi tiene in vita e di cui morirò.
venerdì, 25 gennaio, ore 18.00
Biblioteca civica Cesare Battisti
via Museo 47
Bolzano
con
Helena Janeczek, scrittrice, premio Strega 2018
Donatella Trevisan, traduttrice
Sabine Gruber e Renate Mumelter, curatrici del lascito letterario di Anita Pichler
Anita Pichler (1948-1997), meranese, è stata tra le più originali e controverse scrittrici sudtirolesi del dopoguerra, la cui opera ha suscitato molti entusiasmi, ma anche sferzanti critiche. La sua è stata una vita errabonda e inquieta.
Conseguita la laurea in Slavistica e Germanistica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è redattrice della casa editrice Marsilio al fianco di Cesare De Michelis. Nel 1978 ottiene una borsa di studio presso la Humboldt-Universität di Berlino Est, dove entra in contatto con i più vivaci ambienti culturali e con il drammaturgo Heiner Müller. Tornata a Venezia con l’incarico di lettrice universitaria, pubblica la sua opera d’esordio, il racconto Die Zaunreiterin (1986), per le prestigiose edizioni Suhrkamp, cui fanno seguito Wie die Monate das Jahr (Suhrkamp, 1989), Die Frauen aus Fanis (Haymon, 1992) e le prose liriche Beider Augen Blick (Haymon, 1995), che qui vi proponiamo in traduzione.
Sempre per Suhrkamp traduce il romanzo di Vincenzo Consolo I sassi di Pantalica (Die Steine von Pantalica, 1996).
Trascorre gli ultimi anni tra Venezia, il cantone di Berna e il Tirolo occidentale, prima della morte prematura, che sopraggiunge all’età di quarantanove anni.
Per le Edizioni alphabeta Verlag è uscito il racconto Come i mesi l’anno (2016, prima edizione Marsilio 1991).