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20 maggio, Gorizia


La libertà è terapeutica

L'istituzione inventata. Almanacco Trieste 1971-2010 di Franco Rotelli, sarà la traccia che condurrà la discussione che parte dai manicomi come luoghi separati e di esclusione fino ad arrivare alla difficile e contradditoria apertura e restituzione di dignità, libertà e cittadinanza agli internati. I luoghi dell'internamento diventano spazi vitali per la comunità. La storia inizia a Gorizia, che deve riappropriarsi di quanto le appartiene valorizzando la memoria del processo avviato da Franco Basaglia. L’incontro che vedrà gli interventi di Anna Dordolin, Franco Rotelli, Alessandro Saullo, Giuseppina Scavuzzo con il coordinamento di Franco Perazza e le letture di Gabriella Gabrielli - è organizzato in collaborazione con l’Azienda Sanitaria ASS2 “Bassa FriulanaIsontina”, l’Università degli studi di Trieste - Dipartimento di Ingegneria e Architettura e la Cooperativa Sociale Arcobaleno SC-Onlus.
A seguire, visita guidata alla mostra La libertà è terapeutica al Trgovski Dom di Corso Verdi 52. I curatori della mostra commenteranno per il pubblico l'esposizione con i plastici, le foto dei progetti, tutto ciò che riguarda il libro di Rotelli e quanto gli archivi stanno restituendo alla nostra attenzione.

 

venerdì, 20 maggio 2016, ore 15.30

Tenda Apih

Giardini pubblici corso Verdi

Gorizia


L’istituzione inventata

Almanacco Trieste 1971–2010

a cura di Franco Rotelli

2005, pp. 328 illustrato a colori, € 29.00

ISBN 978-88-7223-234-7
Questo libro dispiega quel che un vasto gruppo di persone ha in parte fatto in parte tentato di fare, lavorando a Trieste dapprima con Franco Basaglia e poi per altri trent’anni dopo la sua morte.

Attorno alla questione dei manicomi e via via dei servizi che vennero allestiti per superarlo, cresce poi questa esperienza dentro il più generale sistema sanitario della città.
Tuttora viva e ampia la sua risonanza internazionale, si vuol qui fissarne una parte di memoria, convinti della sua attualità.
Nonostante volute e dovute pedanterie (su nomi ed episodi) e mai asettiche puntigliosità, piacerebbe immaginare che questa storia sia di qualche suggestione ai più giovani. Stimolo a intraprendere, voglia di creare collettivi di azione, capaci di dar senso a una vita, a tante vite attorno a quelle allusioni a “uguaglianza, libertà e fraternità” cui resta ancorato quanto qui ricordato.

Citato qui, Enzo Paci sottolineava (1968) con la matita rossa: “La contraddizione tra istituzioni chiuse e istituzioni aperte è forse la dialettica fondamentale della nostra epoca.”
 

 

www.istituzioneinventata.it



 

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