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giovedì, 24 settembre, ore 11.00
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via Teofane Cerameo

Taormina (ME)


Presentazione del libro e

tavola rotonda

 

Non ho l’arma che uccide il leone

La vera storia del cambiamento nella Trieste di Basaglia e nel manicomio di San Giovanni


Peppe Dell'Acqua, psichiatra e autore del libro
Santina Bucolo, Presidente Associazione Oltre l'Orizzonte
Maria Siponta Fini, curatrice della mostra Il Viandante
Carmen Pace, responsabile DSM Giarre
Lucia Re, psichiatra
Valeria Carulli, tecnico riabilitazione


Peppe Dell'Acqua, arriva a Trieste nel 1971 per lavorare fianco a fianco di Franco Basaglia. Quel Basaglia che negli anni Settanta - come ci racconta Kenka Lecovich nel suo contributo al libro - prima a Gorizia e poi a Trieste "inizia a scardinare i cancelli della psichiatria, a liberare - una a una - le persone che vi sono rinchiuse, a cancellare per sempre dai corpi e dalle menti il duplice marchio del "pericolo" e dello "scandalo" che leggi, usanze e costumi conferivano alla follia e ai folli. 

Il libro scritto alla fine degli anni Settanta quando Dell'Acqua aveva trentatré anni, e uscito per la prima volta nella primavera del 1980 (con una seconda riedizione rivisitata e di molto ampliata nel 2007) ci restituisce un passaggio epocale, attraverso le storie delle persone e del decennio basagliano.
Con la presentazione inedita di Franco Basaglia, la prefazione di Pier Aldo Rovatti e le illustrazioni di Ugo Guarino, il libro si compone di due parti. Nella prima le storie delle persone che assistono stupite all'impensabile apertura delle porte e a margine dei racconti, un appunto restituisce al lettore emozioni, nostalgie, memorie, riflessioni che vogliono rendere ragione di alcune circostanze in cui quegli eventi sono accaduti. Oltre cento i protagonisti di questa storia, narrata in modi e con spessore diverso, da una posizione completamente soggettiva.
 

La seconda parte si compone di una narrazione, quasi una cronologia dei 10 anni che come dice Dell'Acqua "sconvolsero la mia vita, e non solo la mia". Un racconto fitto che si rivela necessario per una più ampia comprensione di tutta la vera storia: materiali di cronaca - appunti e documenti - aggiunti a partire dall'edizione del 2007, sapientemente intessuti in una fitta tela a testimonianza di quegli anni cruciali.

La "vera storia" di San Giovanni - suggerisce Rovatti - passa certo per gli eventi sociali e politici che ne dettano la cronologia, ma questi eventi ci scivolerebbero di mano se non venissero continuamente innervati dalla "favolosità" delle storie individuali e dalla gaia follia che le sostiene.


Peppe Dell`Acqua è nato a Solofra nel 1947. Inizia a lavorare nel 1971 con Franco Basaglia. Dalla fine degli anni '70 e per i successivi venti anni ha contribuisce alla progettazione, sperimentazione e gestione dei primi centri di salute mentale territoriali aperti 24 ore. Dirige per più di 17 anni il DSM di Trieste. Svolge e organizza consulenze scientifiche in Italia, in Europa e nelle Americhe. Segue l'aspetto della comunicazione e della formazione, sia degli operatori che delle famiglie di persone con disturbo mentale. Tra i promotori del Forum Salute Mentale, insegna psichiatria sociale presso la Facoltà di Psicologia di Trieste. Ha pubblicato Fuori come va? (2003 Editori Riuniti e 2010 Feltrinelli), Non ho l'arma che uccide il leone (1980 EL Trieste e 2007 Stampa Alternativa) e con Roberto Mezzina Il folle gesto, (1988 Edizioni Sapere 2000). Consulente scientifico della fiction RAI C'era una volta la città dei matti, oggi è Direttore della Collana 180 - Archivio critico della salute mentale, Edizioni alpha beta Verlag, Merano.
 

Per il suo impegno nel campo della deistituzionalizzazione ha ricevuto il «Premio Nonino 2014».
 





 

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