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EVENTI E PRESENTAZIONI

21 aprile, San Severo (FG)








martedì, 21 aprile, ore 10:00

Art Village
via Castelnuovo km1

San Severo (FG)


Presentazione della

Collana 180 Archivio critico della Salute mentale


con

Peppe Dell'Acqua, direttore di collana

Art Village. Luoghi e percorsi di peer education e promozione della salute. Una due giorni a Foggia riservata a familiari, educatori, operatori, "utenti-esperti" della Salute Mentale, cittadini attivi impegnato ogni giorno a migliorare la propria vita e la vita altrui. Con loro martedì 21 aprile dalle ore 10 anche il Direttore della Collana 180 Peppe Dell'Acqua e naturalmente tutti i libri.


Collana 180
Archivio critico della salute mentale


Con la recentissima uscita librerie di Non ho l’arma che uccide il leone di Peppe Dell’Acqua (Edizioni alphabeta Verlag), ... e tu slegalo subito. Sulla contenzione in psichiatria di Giovanna del Giudice, Il nodo della contenzione. Diritto, psichiatria e dignità della persona a cura di Stefano Rossi e le prossime uscite L’istituzione inventata Racconto di un’esperienza. Trieste 1971–2010 a cura di Franco Rotelli e Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine di Gloria Nemec, sono tredici (13) i libri della collana editoriale 180 archivio critico della salute mentale che prosegue inesorabile il suo cammino da ormai quattro anni.
 

Diretta da Peppe Dell’Acqua, con la collaborazione di Pier Aldo Rovatti e Nico Pitrelli, la collana nasce dal comune interesse intorno alla questione della salute mentale da parte del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, del Laboratorio di Filosofia Contemporanea dell’Università di Trieste, della Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste, del WHO Collaborating Centre for Research and Training in Mental Health di Trieste, della Fondazione Franco e Franca Basaglia e del Forum Salute Mentale. Tutti sono ben convinti che entrare nel mercato editoriale e proporsi come punto di coagulo e di convergenza delle proposte di un mondo, quello della salute mentale, così variegato e spesso ricco di antagonismi e conflitti rappresenta una scommessa non facile da accettare. Aldo Mazza, direttore di Edizioni alphabeta Verlag, ha accettato la sfida e ha disposto con professionalità l'inserimento nel proprio catalogo (www.edizionialphabeta.it/180) della Collana 180.
 

Nel corso dei numerosi incontri mirati a definire le caratteristiche, le aree di interesse e le finalità del progetto editoriale ci siamo convinti che dovevamo provarci. Proporre libri e letture, dibattiti e riflessioni. Proporre libri nell’era dei social network. La Collana 180 pensiamo possa interpretare un bisogno di conoscenza che, ancor più nell’era del web, potrà radicarsi e prendere corpo solo se i lettori se ne approprieranno, facendone rivivere i contenuti attraverso i loro personali contributi e una diffusione militante. A questo proposito sta nascendo anche una pagina Facebook che potrà contribuire a unire questi due mondi.
Dall’avvio dei primi cambiamenti nelle grandi istituzioni manicomiali è trascorso più di mezzo secolo. Un tempo ormai storico che oggi pretende un attento lavoro di rivisitazione, sistematizzazione, riproposizione critica di temi, materiali e documenti che raccontino di quei cambiamenti e di quanto hanno prodotto e producono nell’attualità delle pratiche e della ricerca intorno alla questione psichiatrica e della salute mentale.
Dopo anni di disattenzione, luoghi comuni e polemiche, tanto aspre quanto superficiali, sembra si possa riaccendere un interesse reale e autentico. Il trentennale della legge 180 ha ridato voce alla questione e alcuni eventi culturali di grande impatto comunicativo hanno incuriosito un numero impensabile di persone, fra cui tantissimi giovani. Basterebbe pensare al film di Giulio Manfredonia Si può fare con Claudio Bisio (8 milioni di spettatori nelle sale) e allo sceneggiato televisivo di Marco Turco C’era una volta la città dei matti con Fabrizio Gifuni e Vittoria Puccini (7 milioni di telespettatori in ognuna delle due serate di programmazione su Rai1). Senza parlare del successo teatrale e cinematografico de La pecora nera di Ascanio Celestini e della popolarità del lavoro poetico e di testimonianza di Alda Merini.
Oggi il lavoro di Basaglia, e più in generale della deistituzionalizzazione, viene inserito, ancora con molte esitazioni, nei programmi di insegnamento delle facoltà di psicologia, scienze dell’educazione, filosofia, sociologia, scienze sociali, antropologia e infermieristica, diventando oggetto di tesi e approfondimenti. Cresce inoltre il numero di studenti, giornalisti e ricercatori interessati a informazioni, libri e documenti intorno a quella che forse è stata la più decisa e perdurante riforma avvenuta in Italia nel secondo dopoguerra. Tuttavia, la mancanza di testi e ricerche sistematiche che diano conto di quegli anni è quanto mai evidente. A rimanere delusi sono soprattutto i giovani.
A Trieste, come in altri luoghi di buone pratiche, siamo ancora impreparati. Più o meno di proposito, continuiamo a rispondere con l’adagio basagliano: «vieni e vedi».
Eppure molto in questi anni è stato scritto e pubblicato. In più territori abbiamo provato ad affrontare la questione. Con tagli diversi (scientifico, divulgativo, filosofico, giornalistico, letterario) e obiettivi talvolta discordanti, sono state avviate iniziative editoriali e pubblicazioni puntiformi dovendo alla fine ammettere di aver spesso fallito.
Le ragioni sono diverse: da un lato la vastità dei processi di cambiamento e i numerosi ordini di discorso che attraversa; dall’altro il fatto che il carico e l’impegno quotidiano richiesto da tali processi ha distolto molti operatori dal lavoro di ricerca e dalla produzione letteraria. Il clima di tensione e di conflitto che ha accompagnato la legge 180, ha fornito un alibi alle consapevoli disattenzioni delle riviste scientifiche e della psichiatria accademica di fronte a quei fenomeni che si presentano come antagonisti e critici dei saperi e degli interessi sostenuti proprio da quelle stesse psichiatrie. Continuano a essere imperdonabili le lentezze del Ministero della Salute e di tutti i governi che si sono succeduti, i quali hanno investito poco o nulla nella ricerca e nella valutazione dei tumultuosi cambiamenti di quegli anni e ancor meno nella diffusione delle esperienze innovative, delle buone pratiche, delle sensate organizzazioni.
Da quegli inizi, la mancanza di continuità volta allo studio, all’analisi, alla definizione e alla ricerca intorno a questo cambiamento che altri definiscono «epocale», appare sempre più profonda. Non solo per chi vuole sapere, ma prima ancora per quanti, impegnati oggi in questo lavoro, vedono disperdersi il valore di quanto producono e crescere il rischio di stallo, autoreferenzialità e isolamento. Per chi lavora nell’ambito della salute mentale è diventato molto difficile rispondere alle domande sempre più precise che giungono dalle famiglie, dalle associazioni, dagli stessi cittadini che vogliono rendersi più partecipi ed esperti, e dal mondo della formazione e della cooperazione sociale.
 

Raccogliere queste domande vuol dire accettare una scommessa. Non facile. Vuol dire mettere in campo le sinergie, le risorse e le intelligenze di amministratori, operatori, associazioni, intellettuali, cooperatori sociali, familiari e tanti cittadini. La collana editoriale 180 vuole riconoscere le tante cose che in questi anni sono avvenute. Muove i suoi primi passi da Trieste per percorrere la vasta rete delle buone pratiche, incontrare la storia del cambiamento delle singole persone e raccontare le straordinarie imprese sociali che si sono sviluppate intorno alla questione psichiatrica.

La collana si articola intorno a 4 grandi aree tematiche: Narrazioni, Riproposte, Attualità, Traduzioni.
 

La sezione Narrazioni, contrassegnata dal colore arancio, presenta storie di persone, di esperienze collettive, di guarigione, ma anche racconti e romanzi che si costruiscono intorno al disagio e alla malattia. Di questa sezione fanno parte: “C'era una volta la città dei matti. Un film di Marco Turco dal soggetto alla sceneggiatura”, “La stanza dei pesci” di Flora Tommaseo con introduzione di Claudio Magris e “L’istituzione inventata Racconto di un’esperienza. Trieste 1971–2010” a cura di Franco Rotelli (in uscita).


Le Riproposte, contrassegnata dal colore azzurro, mettono a disposizione dei lettori i testi che hanno avuto un ruolo importante nei processi di cambiamento e che oggi riteniamo debbano essere conosciuti e studiati. Testi introvabili e ricercati proprio dai più giovani che di quegli anni (Sessanta–Settanta) rischiano di vedere cancellata ogni memoria. Di questa sezione fanno parte: “Marco Cavallo” di Giuliano Scabia, “Salute/Malattia. Le parole della medicina” di Franca Basaglia Ongaro e a cura di Maria Grazia Giannichedda e “Non ho l’arma che uccide il leone” di Peppe Dell’Acqua.
 

In Attualità, contrassegnata dal colore rosso, si intende rispondere al bisogno di conoscenza intorno a quanto è veramente possibile fare oggi; una domanda che percorre trasversalmente tutto il campo e gli attori presenti sulla scena della salute mentale. Di questa sezione fanno parte: “Guarire si può. Persone e disturbo mentale” di Izabel Marin e Silva Bon e “Il pensiero lungo. Franco Basaglia e la Costituzione” di Daniele Piccione con l’introduzione di Sergio Zavoli, “Restituire la soggettività. Lezioni sul pensiero di Franco Basaglia” di Pier Aldo Rovatti e ... ... e tu slegalo subito. Sulla contenzione in psichiatria di Giovanna del Giudice (in uscita), Il nodo della contenzione. Diritto, psichiatria e dignità della persona a cura di Stefano Rossi (in uscita).
 

Infine, Traduzioni, contrassegnata dal colore verde, è la parte della collana che intende far conoscere a un pubblico più vasto quelle ricerche e quei saggi di attualità noti solo a pochissimi addetti ai lavori, rendendoli così un utile strumento per arricchire le conoscenze e il dibattito disciplinare, sociale e politico nella più vasta area di quanti, a titoli diversissimi, sono coinvolti e attivi intorno alla questione della psichiatria e della salute mentale. Di questa sezione fa parte: “Una via d'uscita. Per una critica della misura di sicurezza e della pericolosità sociale. L'esperienza dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario nello Stato di Minas Gerais” di Virgílio de Mattos.
 

La Collana 180 si è arricchita con la produzione del film "Il viaggio di Marco Cavallo" dei registi Erika Rossi e Giuseppe Tedeschi. Il film, disponibile al momento su richiesta, racconta la battaglia di Marco Cavallo partito da Trieste, insieme a StopOPG e con una medaglia del Presidente della Repubblica, e che ha attraversato l’Italia in un viaggio di oltre 4.000 km in 16 città italiane (tra le quali le 6 sedi di OPG) per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dire no ai mini OPG o manicomi regionali e chiedere l'apertura di Centri di Salute Mentale h24.


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Il Direttore della Collana 180
Peppe Dell’Acqua, ha avuto la fortuna di iniziare a lavorare con Franco Basaglia fin dai primi giorni triestini. Ha diretto per più di 17 anni il DSM di Trieste. Ha svolto e organizzato consulenze scientifiche in Italia, in Europa e nelle Americhe tenendo conferenze, seminari, verifiche tecniche. Segue l’aspetto della comunicazione e della formazione, sia degli operatori che delle famiglie di persone con disturbo mentale. Tra i promotori del Forum Salute Mentale, insegna psichiatria sociale presso la Facoltà di Psicologia di Trieste. Ha pubblicato “Il folle gesto” (Edizioni Sapere 2000), “Fuori come va?” (Feltrinelli), “Non ho l’arma che uccide il leone” (3° ed. a cura di Edizioni alphabeta Verlag). Consulente scientifico della fiction RAI “C’era una volta la città dei matti” e del film “Il viaggio di Marco Cavallo” (2014) è Direttore della Collana 180 – Archivio critico della salute Mentale. Per il suo impegno nel campo della deistituzionalizzazione ha ricevuto il Premio Nonino 2014.


www.edizionialphabeta.it/180

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