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SCHEDA

Giorgio Delle Donne (a cura di)

Un’idea esagerata di autonomia

Ripensare e rilanciare l’autonomia provinciale e regionale nella dimensione europea

Atti del convegno di studi svolto presso la Libera Università di Bolzano – novembre 2015
&
estratti degli atti del convegno “Una politica per l’Alto Adige” Bolzano – novembre 1961

Introduzione al futuro della società sudtirolese!



Questo convegno vuole introdurre al futuro della società sudtirolese.
Uno Statuto di autonomia è una costituzione che non può che essere stabile per più generazioni e, in qualche modo, se non anticipare, almeno prevenire il futuro con regole di saggezza e di previdenza. È allora necessario, prima di scrivere le regole della nostra convivenza – il patto sociale – portare l’attenzione sul modello di società su cui vogliamo scommettere: insomma una visione prima che una scrittura.
Questo convegno propone appunto una riflessione sulla società di domani: una società partecipata e pluralista.

Dall’Indice

novembre 2015
Enzo Balboni L’autonomia locale oggi. Ascesa, interruzione, risalita e caduta di un valore e di un principio costituzionale
Gaspare Nevola Per una politica dell’identità territoriale. Buone ragioni e limiti della cultura politica dell’autonomia
Camilla Buzzacchi L’autonomia regionale e la sfida della stabilità finanziaria
Umberto Allegretti Presente e futuro delle autonomie regionali in Italia e in Europa
Gianni Lanzinger Una riflessione a margine dei due convegni. Quale revisione per quale Statuto di autonomia speciale nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol?

novembre 1961
Interventi di: Luigi Pedrazzi, Felice Battaglia, Silvius Magnago, Giuseppe Farias, Lidia Menapace, Altiero Spinelli, Renato Ballardini, Anton Zelger, Amilcare Mattioli, Pietro Rescigno, Peter Brugger, Andrea Mitolo, Umberto Segre, Mario Castelli, Giuseppe Negri, Alfons Benedikter, Armando Bertorelle, Lidia Menapace, Giuseppe Farias, Silvius Magnago, Felice Battaglia

“Se dunque avremo uno Statuto d’autonomia in cui ciascun gruppo etnico veda garantiti i propri diritti, dove almeno teoricamente ogni gruppo si senta tutelato, libero da paure e da preoccupazioni (ma tutti i gruppi, non solo uno si deve sentire libero da timori e paure), allora si avrà la premessa psicologica, e solo allora, per quella collaborazione di cui si continua a parlare.
Ma fino a quando un gruppo o l’altro ha paura di soccombere, questa premessa psicologica manca. Quando questa paura non ci sarà più, la collaborazione verrà da sé.”
Silvius Magnago, 1961


“La frontiera del Brennero non è, come si suol dire, una cosa sacra, è un accidente storico che noi dobbiamo svuotare di contenuto. Con ciò non voglio dire che ci siano problemi di revisioni di frontiere. Non ce ne sono. Il problema non si risolve spostando le frontiere da una parte o dall’altra, ma cercando di arrivare ad una comunità sopranazionale.”
Altiero Spinelli, 1961


“Notate che, nel redigere l’Accordo con Gruber, De Gasperi ha giocato ancora un atteggiamento di questo genere. È perché aveva paura del dubbio lealismo dei sudtirolesi che De Gasperi è riuscito a fare quella specie di gioco di prestidigitazione, ottenendo una dichiarazione che da una parte diceva solennemente che bisognava dare l’autonomia alla provincia di Bolzano e dall’altra parte si affogava questa autonomia in un framework che avrebbe dovuto essere l‘insieme del Trentino e dell’Alto Adige, e nel quale gli italiani sarebbero stati in maggioranza. C’era questa diffidenza. Avendo perso la guerra bisognava fare qualche concessione, e poiché noi diventavamo democratici, certe libertà non si potevano più decorosamente negare; però procediamo con prudenza, con esitazione, prendendoci delle contro-garanzie.”
 

  • Italiano
  • 2016
  • pp 328
  • EUR 16,00
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