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Flora Tommaseo

La stanza dei pesci

Questa – almeno parziale – autobiografia costituisce un vero e proprio Bildungsroman, un romanzo di formazione; ma non un romanzo letterario, bensì un romanzo di vita vera. Talora troppo dolorosamente vera, ma neppure la sofferenza, l’errore, la colpa, le espressioni spesso stupidamente autopunitive - o punitive e involontariamente ma altrettanto stupidamente arroganti, come sono così spesso quasi tutte le trasgressioni - non riescono, come in troppi altri casi, a spegnere la luce della vita, a soffocare la levità, la leggerezza. È curioso, anzi straordinario che un libro che racconta vicende così dure, spiazzanti, spesso respingenti, conservi il senso della leggerezza.
 

Dall’introduzione di Claudio Magris



La prima volta che si sfoglia il libro di Flora Tommaseo, un’inesorabile sensazione di meraviglia e stupore pervade qualsiasi lettore, anche il più imperturbabile. Il libro accende i riflettori proprio sugli “incidenti di percorso” di una vita che, se inizialmente possono sembrare marginali e trascurabili, possono rivelarsi disattesi giudici del nostro futuro. Un gesto, una parola, al posto sbagliato nel momento sbagliato e l’inimmaginabile può crollarci addosso. La condotta irriverente di Matilde, protagonista di questo libro/diario/autobiografia ne è un esempio.

Troppe delusioni rimediate, sofferenze intascate, troppe lacrime non piante e troppe attese sradicate hanno portato ad anestetizzare i suoi dolori con i rimedi peggiori di cui un’anima si possa nutrire. Eppure Matilde è dotata di una sensibilità oltre le righe e a questa stessa sensibilità ricorre ogni volta che scrive sul suo magik book, sfuggendo così, almeno per qualche istante, alla routine giornaliera dei servizi e delle comunità d’accoglienza: dall’assunzione dei farmaci, alla partecipazione alle riunioni; dallo svolgimento dei compiti, alle litigate con i compagni e le compagne di viaggio. Una scrittura puntuale e suggestiva annota emozioni, frustrazioni, fallimenti e senza mai diventare lamentosa traduce un’incessante richiesta d’aiuto, come di un pesce che chiede silenzioso di essere sollevato dalle ristrettezze senza fantasia di un acquario e nuotare nel mare infinito….



Sonia Bergamasco legge dal romanzo di Flora Tommaseo La stanza dei pesci

  • Italiano
  • 2013
  • pp 290
  • EUR 16,00