Traduzione dal tedesco di Stefano Zangrando
Un poliziesco venato di comicità, narrato in uno stile che alla compattezza del genere unisce le colorite sfumature idiomatiche di una terra di confine e plurilingue, dove emergono, in tutta la loro peculiarità, tratti psicologici e sociali divertenti e inquietanti al tempo stesso.
Anni novanta. Nell’estremo nord dell’Alto Adige un’esplosione nel cantiere di una galleria fa emergere dalle macerie il cadavere di un uomo in abito elegante e con una misteriosa ventiquattrore. Chi è? Com’è finito lì? Ha forse a che fare con quell’“opera capitale”, tanto discussa e mai realizzata, che è il tunnel di base del Brennero? Se lo chiede il camionista Tschonnie Tschenett, noto ficcanaso e bevitore impenitente, rientrato da qualche tempo nella sua terra d’origine. A corto di incarichi di trasporto, Tschenett chiede supporto all’amico poliziotto Totò per indagare privatamente sul caso, imbattendosi in tipi loschi, contadini falliti, biechi speculatori collusi con i palazzi del potere e un’irresistibile petrografa dai capelli rossi.