Tappati in casa facciamo una vita da bruchi, grigi e striscianti (e mancando la possibilità di andare dal parrucchiere, anche molto pelosi): quando usciremo, ci scopriremo forse farfalle?
BOOKTRAILER
Dapprima una notizia che rimbalza da un angolo lontano del pianeta, poi uno spettro che comincia ad aggirarsi sulle nostre vite, infine una realtà con cui fare i conti quotidianamente, ora dopo ora. Una realtà inedita, inconcepibile, drammatica. Che sconvolge la nostra esistenza e il nostro immaginario.
Questo libro nasce come reazione alla reclusione forzata in casa a seguito del dilagare del Coronavirus e dei provvedimenti di sicurezza pubblica imposti dai decreti di inizio marzo 2020. Prende forma dalla necessità di testimoniare la propria condizione di isolamento e smarrimento.
Con leggerezza e malinconia, con ironia e sottigliezza, il noto corsivista altoatesino Gabriele Di Luca compone ogni giorno su Facebook un decalogo di riflessioni, sensazioni, citazioni o frammenti narrativi capaci di connetterlo in modo più intimo ai frequentatori della sua bacheca, dando loro un appuntamento fisso (verso le sei del pomeriggio) dentro la sua “bolla”. Cerca in questo modo di conservare una relazione con il mondo che pure continua a esserci là fuori, con brandelli di ostinata esistenza sociale che si sforza di far arrivare dentro ciò che scrive. Ritma l’accadere e più spesso il non accadere degli eventi, costruendo una trama solo apparentemente sconnessa di pensieri e lasciando a chi li legge la libertà di metterli in relazione con il proprio stato d’animo. Fino a proiettare ansie e desideri in un bizzarro alter ego che pian piano gli ruba la scena. Nell’attesa di ritornare, prima o poi, a riveder la gente.
Gabriele Di Luca legge da E quindi uscimmo a riveder la gente. Diario dalla Grande Reclusione. Musiche di Marcello Fera
Questo libro è stato pubblicato con il contributo di
